La
Casa Tutelar (Nido)
è nata nel 1996 ed è amministrata da suore boliviane. Ospita normalmente
circa 80 bambini da 4 a 10 anni in un immobile di proprietà dello Stato
boliviano. Tutti
i minori vengono sottratti all'emarginazione sociale, raccolti nelle
strade o tolti a famiglie disadattate da parte della magistratura
boliviana, salvati dal traffico di organi, dallo sfruttamento sessuale,
dallo sniffamento della colla o dal mendicio nelle strade cittadine.
I
minori in Bolivia sono adottabili direttamente e definitivamente solo
sotto l'età di 8 anni per cui questi piccoli hanno maggiori probabilità
di restare a lungo nell'orfanatrofio (2-3 anni) durante il quale periodo
vengono seguiti con percorsi didattici nella piccola scuola dell'Istituto.
Questi
piccoli rappresentano il vero problema di questa Istituzione perchè
la loro autosufficienza ha bisogno di manifestazioni di affetto e
di considerazione per far loro raggiungere l'autostima e riaprirsi
così ad una società che li ha respinti. La
struttura assistenziale è dotata di un piccolo autobus sequestrato
al narcotraffico, un parco giochi, una scuola. I ragazzi, data la
loro provvisorietà temporale nell'Istituto, necessitano di una metodologia
pedagogica particolare. La
Missione organizza ogni anno viaggi turistici per consentire ai genitori
adottivi a distanza di visitare l'Istituto.
Il Nidito
San Lorenzo è nato nel 1996 e ospita 30 bambini dalla nascita
fino a 3 anni in un immobile dello Stato Boliviano. Il Nidito si trova
nella zona ovest di Santa Cruz de la Sierra, città di 1.500.000 abitanti
ai piedi delle Ande e al limite della foresta amazzonica boliviana.
I piccolissimi vengono per lo più sottratti al maltrattamento da parte
di famiglie disastrate o ritrovati dalla polizia boliviana o dagli
assistenti della Missione San Lorenzo nelle strade della città.
In genere giungono feriti, percossi, torturati, malati e denutriti.
Il Nidito è un Istituto di prima emergenza, qui i bambini vengono
puliti, medicati e nutriti. A gruppi di 6 una “Mamita” si occupa di
loro giorno e notte. Il sostegno alla adozione a distanza è mirato
alla integrazione alimentare (lo stato boliviano partecipa ai costi
di mantenimento solo per il 40%) per dare una giusta dignità alla
crescita di questa infanzia emarginata. Dopo un periodo intensivo
di riadattamento il piccolo in genere viene, da parte del tribunale
dei minori boliviano, riaffilato ai genitori, oppure va in adozione
diretta internazionale. Ogni anno decine di volontari partono da tutto
il mondo per assistere questi dolcissimi piccoli e il distacco da
loro è sempre molto triste. L’adozione a distanza va all’istituzione
Missione San Lorenzo che informa i genitori del decorso dei piccoli
ospiti in transito per i quali si augura, con l’aiuto dei suoi assistenti
sociali, il loro pieno e immediato reinserimento nella famiglia di
origine o in quella adottiva internazionale.
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Bolivia
Home
Padre Claudio Piccinini, fondatore della Missione San
Lorenzo, ospite a Geo & Geo
ingresso NIDO
Lavori
di ristrutturazione attualmente in corso nell'Istituto
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CASA
RENACER,
che in spagnolo significa “RINASCITA” è nata nel 1997 e vi soggiornano
circa 20 ragazze fra 12 e 16 anni che provengono da una situazione
famigliare di grave rischio. Alcune ragazze hanno vissuto vicende
umane degradanti e di maltrattamento inumano, altre vengono tolte
dalle prigioni statali, altre sono orfane e senza possibilità che
qualcuno le assista senza il pericolo del loro sfruttamento mediante
la prostituzione. L’adozione a distanza in questo caso integra la
insufficiente assistenza di base statale, sia alimentare che sotto
forma di sussidi didattici e consente loro di migliorare anche lo
standard formativo. La casa dove sono ospiti è stata realizzata dalla
Missione in Bolivia con il contributo di una ONLUS (Organizzazione
non lucrativa di utilità sociale, con sede in Grosseto) Qui le ragazze,
che stazionano da pochi mesi a 2 anni, sono avviate verso un percorso
di recupero mediante, soprattutto, la cura della persona, l’igiene
personale, il lavoro e la scuola. Viene sperimentato anche un percorso
formativo con l’artigianato etnico e con l’assistenza all’Ospedale
“Selene Maiani” o all’Hogar San Lorenzo (Nido). L’età più matura
di queste ragazze presenta alcune difficoltà nel percorso formativo
di recupero anche perché la ragazza è tentata di fuggire, complici
le gangs malavitose del posto. Il compito della Missione è farle riacquistare
autostima e con essa un mestiere che consenta loro, una volta di nuovo
libere nella società civile, di essere autosufficiente.
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